SONDAGGIO
Dopo la discussione sull’errore e i modi per correggerlo, vorrei conoscere le vostre opinioni con una veloce rilevazione.
Cliccate sul link riportato qui sotto:
https://forms.gle/Kzuw6KSCL86HwBuk6
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Perchè raccontare un bilancio dell’esperienza vissuta durante il cMooc se le cose cominciano adesso e si è aperto per me un nuovo modo di abitare il web?
Le fonti sono triplicate, ma soprattutto l’informazione alternativa è finalmente a portata di mano, lo spazio di collaborazione virtuale si è ampliato così tanto che stento a immaginare un confine. Sto raccontando ed insegnando alle persone che mi circondano quanto ho appreso, anche a mio marito che non capiva la mia foga nel riuscire e le ore rubate qua e lá per dedicarle online al corso.
Del passato ricordo le emozioni forti, altalenanti che accompagnavano ogni step delle nuove proposte, la voglia di abbandonare l’impresa che puntualmente un post dei miei compagni o del professore (gli Ultimi) allontanava tanto che oggi affermo: iniziamo il prossimo anno di scuola con un blog di classe.
Sbirciare, prova riprova, smanettare, furfugliare… sono azioni che mi competono; i codici e il linguaggio di programmazione sono cose leggibili, non piú lava incandescente che non si può toccare… insomma sono cambiata anche se all’inizio, caro Professore, quel “mutare” nel titolo mi sembrava impossibile e surreale.
ps ho avuto problemi di collegamento a causa di un temporale.
An image:
Non mi andava come costruivano le mappe i ragazzini: parole a vanvera, frecce di qua di lá senza costrutto. Le spiegazioni cadevano sterili, noiose nel reiterare sempre le stesse cose. Dovevo trovare un modo per rendere viva, concreta la struttura astratta che poi richiedevo a computer, sul tablet o sul foglio.
Da queste premesse é nata la drammatizzazione di una mappa.
“Ripassiamo storia “é stata la proposta di quella mattina e dopo aver creato spazio nell’aula ammassando i banchi in un angolo, li ho invitati a disporsi secondo la piramide feudale, nei vari ordini della società medievale. Avevano compreso bene l’argomento, nessuno voleva impersonare il servo della gleba, ma tutti chiedevano di ricoprire il ruolo di feudatario o cavaliere o dama. Finalmente convinti della necessitá dei diversi ordini, li ho invitati ad appoggiare una mano sulla spalla del compagno davanti in modo da costituire il legame e la dipendenza tra i diversi attori. Si sono poi disposti intorno altri ragazzi per rappresentare il feudo,il castello e altro. Ogni ruolo é stato poi trascritto da ciascun alunno su un biglietto che insieme agli altri hanno permesso di ricostruire (sui banchi trasformati in un grande tavolo) lo schizzo della mappa di cui si studiavano i legami e le connessioni.
Ora sono più accurati nell’elaborare mappe e, quando sono insicuri, ricordiamo insieme l’esperienza compiuta con il corpo ed è più facile condividere una soluzione.
La grammatica ritorna per un confronto e raccordo con le altre lingue?
Serve il pensiero metacognitivo?
Difficoltà 1 | Difficoltà 2 | Difficoltà 3 |
40 | 20 | 10 |
20 | 0,5 | 0,5 |
Perchè raccontare un bilancio dell’esperienza vissuta durante il cMooc se le cose cominciano adesso e si è aperto per me un nuovo modo di abitare il web?
Le fonti sono triplicate, ma soprattutto l’informazione alternativa è finalmente a portata di mano; lo spazio di collaborazione virtuale si è ampliato così tanto che stento a immaginare un confine. Sto raccontando alle persone che mi circondano quanto ho appreso, anche a mio marito che non capiva la mia foga di riuscire nei percorsi indicati e le ore rubate qua e lá per dedicarle online al computer.
Del passato ricordo le emozioni forti, a volte altalenanti, che accompagnavano ogni step delle nuove proposte, la voglia di abbandonare l’impresa che puntualmente un post dei miei compagni o del professore (gli Ultimi) allontanava tanto che oggi affermo: iniziamo il prossimo anno di scuola con un blog.
Sbirciare, prova riprova, smanettare, furfugliare… sono azioni che mi competono; i codici e il linguaggio di programmazione sono cose leggibili, non piú lava incandescente che non si può toccare…
Insomma sono cambiata anche se all’inizio, caro Professore, quel “mutare” nel titolo mi sembrava impossibile e surreale.
L’altro giorno in biblioteca, chiaccherando con Michele della straordinaria gita a Treviso, ricordavo un fatto curioso: Palladio non cita nel trattato “Quattro libri dell’architettura” (1570) il suo collaboratore Paolo Veronese in qualità di pittore nel completamento degli interni di villa Maser. I critici non sanno spiegare il motivo, ma possiamo entrare nella villa e immaginare la scena…
– Cavolo, cosselo sto bordelo!- dise Palladio_ Mi vago contando 01 , 010010 …no questo è il linguaggio binario dei computer … muble, muble …1:1; 2: 3; 1:2 come dise i classici antichi e ti, insemenio, te me spachi le trameze, te me fa i busi nei sofiti co un bisso ca se morsega la coa come se fusse na verità de fede. Putini ca salta fora dai muri, done su balconi inventai, na dona nera adiritura co la stesa statura dea parona de casa! Te me ga rovinà ” 1:1; 2:3; 1:2 ” gera la regola…”1:1; 2:3; 1:2″ te me ga destruto il palladiano, so rovinà!
Risponde conciliante il Veronese
-Paron, ch’el sia Dos, Html…interfaccia grafica …link …me spiego: lingua dea stessa lingua, faccia su faccia de un zechin d’oro… Rinascimento appunto , miga el xe tuto preciso sul verso dea geometria!
Lite furibonda tra i due maestri, troppa matematica applicata per amore del vero e dell’armonia!
Ora il mio prof mi invita a riconoscere il linguaggio html e altre cose di cui avrò bisogno per postare le immagini della scena…studio pertanto per documentare questo viaggio tanto reale da essere impastato con la fantasia.
Ho incontrato Villa Maser a Treviso con il gioco di tre maestri del Rinascimento:
Palladio con il suo modulo dedotto dal mondo classico e ripetuto in proporzione nell’archittetura dell’edificio;
Paolo Veronese sfonda negli interni le strutture con geometrie dipinte e colori in prospettive inusitate ;
gli stucchi di Alessandro Vittoria narrano altre storie, miti nelle trabeazioni in faccia al giardino…
La pagina web più bella che io abbia mai vista, ambientata in un vigneto vero di cui assaggio il vino: poco, perchè sono astemia.
Poi ho visitato il tetto del mondo, la mostra sul Tibet...sono confusa…devo studiare… l’Oriente: figure geometriche, colori e filosofie con altri significati.
Poi mi sono accodata, involontariamente per un tratto, sulle orme di una manifestazione:
di quanta fantasia abbiamo bisogno per rintracciare posti di lavoro ancora, ancora!
(Avrei inserito alcune foto, ma non erano sufficienti “alcune”… sarebbero state un numero insopportabile per lo spazio dedicato ad un post: propongo di navigare Wikipedia e altro)
Provo a cimentarmi con il linguaggio di programmazione, se riesce taggherò varie parti delle mie rotte.
Ora voglio cimentarmi con Theut, la prima parola che ho incontrato nel mio viaggio verso i pianeti dei blog.
Non si può guidare una ferrari come una bicicletta, il linguaggio di programmazione è necessario, ma istintivamente sento che non bisogna abusarne: renderebbe la strada maestra impervia, poco chiara, contorta…
Se usassi la metafora delle ricette di cucina direi: come il sale, quanto basta!
Noi abbiamo bisogno di voi
... my stories, life and work
Una splendida avventura sulle ali della tecnologia
Se non avessi attraversato le tenebre, forse non sarei diventata la persona che sono oggi. Forse non avrei capito che la filosofia è soprattutto un modo per raccontare la finitezza e la gioia
Tutto un altro modo di fare scuola!
The Road goes ever on and on...
appunti di viaggio di una docente sul web
Sempre compagna, ma non so più di chi
La scuola deve essere il luogo dove fermentano le idee, dove si educa all'amore per la vita, al sapere felice.
Odio la scuola. Mi fa impazzire. Appena imparo una cosa, vanno avanti con qualcos'altro.
Se ascolto...dimentico, se vedo…ricordo, se faccio...imparo. (Confucio)
un maestro alle prese con la tecnologia
Insomma vorrei che la mia immagine coincidesse sempre con il mio mutevole Io.
blog in xn versione beta
Imparare liberi per un mondo libero
Azioni di ricerca nel segno di Dewey, Papert, Freire, Don Milani e Morin, soprattutto...